La società di consulenza tedesca Roland Berger, ha condotto un’indagine in Francia e una in Italia in esclusiva per Panorama, con l’obiettivo di scoprire quali professioni rischiano di essere travolte dalle nuove tecnologie e quali invece sono più al sicuro. L’elemento alla base dell’indagine riguarda la possibilità, attraverso le nuove tecnologie, di poter svolgere più mansioni con meno persone, portando alla scomparsa di molte professioni. L’indagine si basa sull’individuazione, da parte dei ricercatori della RolandBerger, di oltre 600 professioni diverse diffuse in Europa (che non coincidono con le categorie contrattuali italiane) e a ognuna è stata assegnata una percentuale: più alto è questo numero, maggiore è l’impatto negativo che la tecnologia avrà su quel particolare mestiere. A Panorama, Roberto Crapelli, amministratore delegato della Roland Berger Italia, sottolinea che l’impatto dipende dalla velocità con cui ciascun paese adotterà le nuove tecnologie e che avranno un futuro i mestieri legati al tempo libero e alla cura delle persone, e le attività impiegatizie superiori dove si decide e si gestisce, mentre sono più in pericolo i lavori impiegatizi intermedi, i contabili, i mestieri legati ai trasporti, alla meccanica, al mondo delle costruzioni, grazie al crescente uso di strutture modulari e standardizzate.
Ecco quello che è emerso dall'indagine:.. CONTINUA A LEGGERE