giovedì 11 giugno 2015

Studenti in fuga: Rapporto sull'inserimento lavorativo dei laureati


Il Rapporto sulla Condizione occupazionale dei laureati di AlmaLaurea, offre una serie di dati sulla mobilità in uscita dall’università italiana: dalla sede degli studi universitari alla sede lavorativa.

L’indagine mostra che la quota di laureati occupati “stanziali” si attesta al 66% (era quasi l’80% al momento dell’iscrizione all’università): in particolare, il 45% studia e lavora nella stessa provincia, il 21% in una provincia limitrofa. 
Cresce invece la quota di laureati “mobili” al 34% (era il 20% al momento dell’iscrizione all’università). 
Discorso a parte merita il nutrito gruppo di laureati che una volta terminati gli studi sceglie di andare a lavorare all’estero (7%) e che risulta assolutamente appagato dalla decisione presa, tanto che la quasi totalità la ripeterebbe. 
Il motivo per cui ci si sposta è principalmente per la mancanza di opportunità di lavoro in Italia. Ma in quali paesi vanno a lavorare? La maggior parte lavora in Europa (82%); più nel dettaglio, nel Regno Unito (17%), Francia (15%), Germania (12%) e in Svizzera (11%). Seguono Stati Uniti e Belgio (7% per entrambi). 
Dall’analisi emerge che i laureati che migrano verso l’estero, non solo guadagnano di più degli stanziali, ma sono anche più soddisfatti del lavoro svolto rispetto alla stabilità dell’occupazione, all’acquisizione di professionalità e riscontrano maggiori prospettive di crescita professionale.


INFO TRATTA DA EURODESK.IT